Visitare l'Entroterra Siciliano: Tour dei Paesi Etnei

Ideale per: Ragazzi-Gruppi Tipologia: Impegnativo Mezzi: Misto Giorni: 5 Province: Catania;Messina Città: Paternò;Adrano;Bronte;Linguaglossa

Descrizione

Proponiamo un itinerario dedicato alle meraviglie della Sicilia Orientale. Nello specifico ci rivolgiamo al territorio geografico dell'Etneo, nel quale si collocano alcuni caratteristici paesini della provincia Catanese. L'intera area circostante il monte Etna ha subito nel corso dei secoli molteplici mutazioni dal punto di vista geologico e fisico, in gran parte dovute all'attività di uno dei più grandi vulcani attivi d'Europa e del mondo. Tutti i comuni che visiteremo in questo itinerario sono stati più o meno coinvolti, e talvolta profondamente segnati, dalle eruzioni di magma e lava. Tali eruzioni hanno lasciato un'impronta indelebile, non soltanto nella struttura geografica del territorio, ma anche nella cultura e nella storia degli abitanti che popolano questi luoghi.
Seguendo un percorso perimetrale lungo le pendici dell'Etna, andremo alla scoperta di posti incredibilmente fedeli alla tradizione sicula. Partiremo dalla graziosa cittadina di Paternò, compiendo un periplo del Parco fino ad arrivare a Nicolosi, famosa per il suo ricco patrimonio architettonico di derivazione religiosa e soprattutto per la stazione sciistica del Rifugio Sapienza, una delle più apprezzate della regione. Passeremo per località dalla forte importanza storica, naturalistica e culturale, tra cui Biancavilla, Adrano, Maletto e Bronte, quest'ultimo conosciuto in tutto il mondo per la coltivazione di pistacchi a marchio DOP. Proseguiremo poi verso Zafferana Etnea, in cui si svolge annualmente l'Ottobrata Zafferanese, passando per Francavilla di Sicilia, Castiglione di Sicilia e naturalmente Linguaglossa, dal quale è possibile raggiungere un altro luogo ben noto agli amanti della montagna e degli sport invernali: Piano Provenzana.

Giorno 1

Paternò


Punto di partenza del nostro tour è il comune di Paternò, il terzo della provincia per ampiezza demografica. In antichità chiamato Ibla Mayor, nasce durante il periodo di dominazione Normanna. Presenta i tratti caratteristici dei borghi tardo-medievali, con l'intera struttura urbana sviluppata a ridosso del castello, edificato nel 1073 in pietra lavica. Sono presenti numerosi luoghi e monumenti da visitare, tra cui strutture architettoniche militari, civili e religiose.
Luoghi di interesse principali:



  • Il Castello Normanno: fu costruito per volere di Ruggero I sul modello dei castelli inglesi e dei Dongioni francesi fortificati nello stesso periodo. Presenta un carattere austero ma assolutamente affascinante ed al suo interno contiene una graziosa cappella affrescata, una galleria ed una sala d'armi. Ma il fiore all'occhiello è la terrazza superiore che consente la vista di un panorama incredibilmente suggestivo.

  • Porte della Città: sempre al periodo normanno risalgono Porta del Borgo, Porta Lentini e Porta della Ballottola, ciò che rimane delle antiche mura protettive.

  • Torre dei Falconieri: anch'essa interamente edificata utilizzando pietra lavica. Proprio in questa torre, secondo la leggenda, venne rinchiusa la santa patrona della città prima del suo martirio.

  • Chiesa di Santa Barbara: costruita durante la fine del '500 e intitolata alla patrona di Paternò. Presenta interni adornati da pregiati stucchi policromi che le conferiscono unicità assoluta.

  • Santuario della Madonna della Consolazione: in stile neoromantico, è una struttura legata al culto della Madonna della Consolazione. Tra le più belle chiese del comune, è caratterizzata da una colorazione rossastra, dovuta alla tipologia di pietra utilizzata per la sua costruzione. All'interno, le sue pareti sono decorate dagli affreschi di Archimede Cirinnà.

  • Chiesa di Maria Santissima Annunziata: Un tempo monastero di monache benedettine, oggi continua a mantenere il suo valore anche grazie alla presenza di un prezioso dipinto firmato da Anguissola situato nell'atrio principale.

  • Palazzo di Città: antica residenza della famiglia borghese Alessi, dopo anni di abbandono venne restaurata per divenire sede del municipio.


Santa Maria di Licodia e Biancavilla


Salendo ulteriormente si incontrano altri due centri che meritano una visita: Santa Maria di Licodia e Biancavilla. Il primo è un paese popolato da circa 6 mila persone, le cui antichissime origini sono ancora difficilmente identificabili. Probabilmente i meriti della nascita del comune vanno attribuiti alla popolazione dei Sicani, che abitarono la Sicilia tra XII e XI Secolo a.C.
Luoghi di interesse principali:



  • La Chiesa Madre: l'edificio religioso più importante, conserva al suo interno dipinti come "San Leone Taumaturgo che sconfigge il mago Eliodoro" di Desiderato e "La Sacra Famiglia" di Rapisardi.

  • La Torre Campanaria: risale al 1143 e in passato costituiva uno strategico punto di segnalazione luminoso tra i castelli di Paternò e Adrano.

  • La Torre di Calafato: una misteriosa piramide a gradoni, il cui originario scopo non è ancora stato individuato.


Biancavilla invece è un comune di circa 23 mila abitanti la cui genesi parte dallo sviluppo di una colonia greco-albanese. Offre un gran numero di opportunità ai visitatori: dalle strutture religiose come la Basilica di Santa Maria dell'Elemosina e la Chiesa dell'Annunziata, a quelle civili tra cui Villa delle Favare ed i palazzi appartenenti alle famiglie borghesi.
Altri luoghi interessanti sono il seicentesco teatro La Fenice, adiacente alla Matrice della città, l'orto botanico ed i Mulini ad Acqua, attivi e funzionanti fino alla prima metà del 1800.


Adrano


Infine dedichiamo l'ultima parte della giornata alla visita di Adrano, oggi rilevante centro agricolo e commerciale della provincia, noto per la produzione di miele. E' una delle città più remote del territorio etneo, le cui radici affondano addirittura nel Neolitico. La fondazione vera e propria è avvenuta per mano di Dionisio I di Siracusa, detto "il Vecchio", ma col trascorrere delle epoche, Adrano ha subito una miriade di dominazioni e contaminazioni da parte di tantissime civiltà differenti. Per questo motivo, il paese rappresenta perfettamente l'eterogeneità culturale che da sempre contraddistingue la Sicilia.
Grazie ai Normanni, essa riuscì ad accrescere il proprio valore. Venne costruito il Castello a base Quadrilatera che insieme al già menzionato Castello di Paternò costituiva un sistema difensivo determinante per la tutela della Valle del Simeto.
Oltre al castello vale la pena visitare il vicino Ponte dei Saraceni, che collegava le città di Troina e Catania, Il Monastero di Santa Lucia, il Teatro Bellini e Palazzo Ciancio.


Giorno 2


Bronte


Proseguiamo il percorso raggiungendo Bronte. La città è nata nel 1520 per volere di Carlo V d'Asburgo, ma secondo la mitologia, l’origine di Bronte ed il suo stesso nome, sono direttamente correlati al mito dei Ciclopi.
Questo centro agricolo è conosciuto per la coltivazione di pistacchio. Se viaggiate durante i primi mesi d'ottobre potreste prendere parte all'annuale Sagra, in occasione della quale vengono organizzati eccezionali attività enogastronomiche. Durante l'evento, le strade cittadine compiono un balzo nel passato ed i cittadini propongono le arti ed i mestieri della civiltà contadina, offrendo ai visitatori prodotti locali alimentari realizzati con il pistacchio.
Dal punto di vista strettamente turistico, il monumento più significativo è il Castello dei Nelson, donato dal re Ferdinando I al nemico giurato di Napoleone Bonaparte: il Comandante Nelson, quest'ultimo insignito del titolo di Gran Duca di Bronte.
Altro luogo importante è il Santuario dell'Annunziata, al cui interno è custodito il gruppo marmoreo dell'Annunciazione, che secondo le credenze popolari protegge la città dalla furia del vulcano Etna. Approfittate della visita di Bronte per l'acquisto del cosiddetto "Oro Verde", il pistacchio appunto, prima di partire verso Maletto.


Maletto


Dopo essersi concessi un goloso assaggio nella cittadina di Bronte, è tempo di procedere verso Maletto, il comune più alto dell'Etna (960 metri di quota). Qui potremo prendere parte a numerose attività escursionistiche nel Parco che impegneranno il resto della giornata.
Il Parco dell'Etna è stato il primo tra i parchi siciliani e comprende quasi totalmente il territorio del comune di Maletto. La riserva naturale circostante il vulcano è stata inserita tra i Patrimoni dell'Umanità UNESCO. Il parco è nato proprio con l'intento di salvaguardare l'eccezionale paesaggio naturale che in passato ha corso il rischio di essere contaminato e deturpato dal turismo di massa. L'intera area è suddivisa in più zone, una delle quali vera e propria riserva integrale, dove sono fortemente limitati gli interventi dell'uomo.
Da Maletto potrete esplorare sentieri percorribili a piedi, che non comportano eccessivi sforzi fisici. Bisogna tenere in considerazione il fatto che alcuni di essi potrebbero risultare impraticabili nei mesi più freddi, durante i quali si intensificano le precipitazioni a carattere nevoso. Nel caso in cui vi troviate a visitare queste terre nei mesi più rigidi, vi consigliamo di rivolgervi ad una delle tante guide locali, che potrà condurvi ed indicarvi percorsi alternativi o addirittura offrirsi per determinate "ciaspolate" sulla neve.
Se invece viaggiate durante le stagioni calde, non potete fare a meno di visitare la vicina Grotta del Gelo, così chiamata per la presenza di ghiaccio perenne al suo interno.


Giorno 3


Francavilla di Sicilia


Dedichiamo la terza giornata del nostro itinerario alla scoperta di altre due località interessanti, soprattutto dal punto di vista naturalistico: Francavilla e Castiglione di Sicilia. Consigliamo quindi una breve deviazione dal percorso principale lungo la strada statale per poter ammirare Francavilla di Sicilia, facente parte della provincia Messinese. Si trova al di sopra di Taormina ed è un borgo situato esattamente al centro della Valle dell'Alcantara, così chiamata perché attraversata dall'omonimo fiume. Questa particolare posizione rende il territorio parecchio interessante per tutti gli appassionati di escursioni all'aria aperta in mezzo alla natura. Le principali attrattive sono le seguenti:



  • Il Parco Fluviale dell'Alcantara, da non perdere per la ricchezza paesaggistica e faunistica, presenta numerose specie animali e vegetali rare.

  • Le Gurne dell'Alcantara, una serie di sedici piccoli laghi di dimensioni contenute, visitabili seguendo un sentiero sicuro.


Sempre a Francavilla si trovano altri luoghi storici di rilievo: i ruderi del vecchio Castello Normanno, un tempo la costruzione militare più determinante dell'intera Valle, e l'Antiquarium cittadino, che ospita una collezione di reperti archeologici di origini greche. Vi suggeriamo una breve visita della zona urbana, per poi dedicare il resto della mattinata ad una passeggiata nel Parco o lungo il sentiero delle Gurne.


Curiosità


A seconda del periodo, potreste imbattervi nei tradizionali festeggiamenti del Carnevale della Valle dell'Alcantara, che si svolge ogni anno nella città Messinese da oltre un secolo. E' uno degli eventi più attesi della regione e prevede la sfilata di carri allegorici il giorno del Martedì Grasso. La sua peculiarità distintiva è il corteo che sancisce la fine della festa: la "Cianciuta di Re Carnalivari", una sfilata conclusiva durante la quale il "Re Carnevale", seguito da un corteo di vedove e piagnoni, sventola una salsiccia che simboleggia l'inizio della quaresima.


Castiglione di Sicilia


Nel pomeriggio riprendiamo la strada statale facendo sosta a Castiglione di Sicilia. Dal punto di vista storico/culturale presenta delle analogie con la vicina Francavilla, e per questo motivo, gli abitanti dei due paesi portano avanti da secoli una sorta di rivalità pacifica. Castiglione è uno dei 17 paesi siciliani che fanno parte del circuito dei Borghi più Belli d'Italia.
L'attrattiva di valore principale è il Castello Ruggiero di Lauria, intitolato ad uno degli ammiragli più celebri al servizio degli Aragonesi durante la seconda metà del XIII secolo.
Per quanto riguarda le architetture religiose, le strutture più importanti sono:



  • La Cuba di Santa Domenica, la cappella bizantina più importante presente sul suolo siciliano.

  • La Chiesa di San Nicola, al cui interno sono stati rinvenuti prestigiosi affreschi sotto gli intonachi, che ritraggono il Cristo Pantocratore.


Curiosità


Agli abitanti del paese è stata riconosciuta una Medaglia al Merito Civile per la terribile strage avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale che ha visto perire sedici civili per mano tedesca. Alcune testimonianze della strage di Castiglione sono conservate all'interno dei palazzi nobiliari del comune.


Giorno 4


Linguaglossa


Proseguiamo l'itinerario alla volta di Linguaglossa, paese la cui origine non è mai stata identificata dagli esperti. Oltre all'elegante centro storico, presenta numerose attrattive:



  • Il Duomo di Santa Maria delle Grazie, i cui interni sono caratterizzati da meravigliosi affreschi.

  • La Chiesa dei Domenicani, che custodisce una tela che ritrae la Madonna del Rosario e santi, realizzata da Sebastiano Conca.

  • La Chiesa San Francesco di Paola, adornata da preziosi stucchi barocchi.

  • La Chiesa dei Cappuccini, risalente al 1644, conserva opere realizzate da artisti locali.


Ma il divertimento puro vi attende nella stazione sciistica Piano Provenzana, situata nel versante nord del monte, giusto a pochi minuti dal comune.
La si trova immersa tra gli alberi di una grande pineta, ma ciò che la differenzia dai semplici paesaggi alpini è lo splendido panorama che si rivolge verso il mar Ionio, che contribuisce fortemente nel creare un'atmosfera del tutto unica. In questa zona turistica si trovano le piste di fondo e alpine più moderne e all'avanguardia dell'intera isola; proprio per questo la stazione di Linguaglossa è considerata un punto di riferimento dagli appassionati di sci e sport invernali in genere. Se viaggiate durante i mesi invernali, una tappa a Piano Provenzana è assolutamente obbligatoria. Sono presenti ben 4 impianti di risalita, 3 skilift ed una seggiovia. Potrete praticare snowboard oltre alle discipline sciistiche, nonché cimentarvi con lo slalom.
Anche in assenza di neve, si rivela una godibile meta turistica. Potrete recarvi verso i crateri centrali per vedere da molto vicino l'attività vulcanica, oppure concedervi un po' di relax in famiglia ammirando l'insolito paesaggio lunare, povero di vegetazione e caratterizzato da pietra lavica.


Zafferana Etnea


Continuiamo il percorso questa volta recandoci a Zafferana Etnea.
E' celebre per essere il luogo in cui annualmente viene organizzata l'Ottobrata Zafferanese, evento fieristico per la promozione dei prodotti tipici e delle tradizioni, che nel tempo si è evoluto diventando una complessa manifestazione capace di attirare migliaia di visitatori. Ogni anno, tutte le domeniche del mese di Ottobre, vengono organizzate sagre alimentari dedicate a prodotti locali come castagne, funghi e mele, con stand degustativi, animazioni ed intrattenimenti musicali.
Ma Zafferana è un paese bellissimo, altrettanto godibile anche in qualunque altro periodo dell'anno. Assolutamente da vedere la piazza centrale Umberto I, con il favoloso giardino pubblico particolarmente curato, la grande Chiesa Madre contenente al suo interno opere pregevoli e la chiesa intitolata alla Madonna delle Grazie.
Nell'area circostante trovate il Cratere degli Zappini, situato nella Valle del Bove.


Giorno 5


Nicolosi


L'ultima giornata prevede una visita di Nicolosi e delle località vicine al noto Rifugio Sapienza.
Il comune è ricco di monumenti religiosi. E proprio le costruzioni di natura ecclesiastica rappresentano il fiore all'occhiello del patrimonio artistico di Nicolosi. Tra le strade sono disseminati diversi piccoli altarini, che testimoniano il travagliato rapporto con il vulcano, che con le sue violente eruzioni ha più volte demolito la città seminando distruzione e morte tra gli abitanti. Questi ultimi hanno maturato un fortissimo senso di appartenenza religioso, divenuto ormai un carattere fondamentale della loro tradizione popolare. Tra questi altarini vi sono i "Tre Altarelli", raffiguranti i tre santi protettori di Nicolosi. Secondo la leggenda, sono stati edificati nell'esatto punto in cui si fermò la lava durante l'eruzione del 1766. Altri importanti altarini sono dedicati a Sant'Antonio Abate e Sant'Agata, patrona di Catania.
Un altro luogo da vedere assolutamente è l'antica Abbazia di San Nicolò, un tempo monastero attorno al quale si sviluppò il paese. Sono tantissime le chiese da visitare, dalla chiesa di San Francesco a quella delle Anime del Purgatorio. Ma le tre più belle in assoluto sono tutte concentrate nel centro cittadino:



  • Chiesa Madre, costruita seguendo l'originale progetto realizzato dal grande Giovan Battista Vaccarini, l'architetto che contribuì pesantemente con il suo operato al processo di ricostruzione degli impianti urbanistici delle città distrutte dalle eruzioni degli ultimi anni del XVII secolo.

  • Chiesa della S. Maria delle Grazie, sorge nell'originario sito in cui si ergeva la costruzione “miracolata”, un piccolissimo edificio sacro, l'unico che rimase in piedi in seguito all'eruzione del 1669.

  • Chiesa della S. Maria del Carmelo, un tempo era considerata come una sorta di "ospizio" per monaci infermieri, solo successivamente diventò un luogo di ritrovo per l'ordine del "Carmelo".


Esistono anche ulteriori luoghi di interesse non legati alla religione, tra cui il museo di vulcanologia dell'Etna, dove vengono conservati alcuni resti di materiale lavico.
Presso il Rifugio Sapienza, vicino al comune di Nicolosi nella zona sud dell'Etna, troverete un'altra importante stazione sciistica. Anche qui (in base alla stagione) potrete dedicarvi allo sport.
In alternativa sarà possibile prendere parte ad una escursione nella zona dei crateri sommitali: i Monti Silvestri. Costituiscono l'apparato eruttivo principale del vulcano, ed una escursione guidata vi condurrà fin dove affiora l'attività del vulcano. Poco lontano da essi si trova il Santuario della Madonna della Sciara, anch'esso aperto al pubblico e visitabile.


Curiosità


Il Santuario della Sciara è legato ad una incredibile vicenda. Nel 1669 un'eruzione seppellì il borgo Mompileri con oltre dieci metri di lava, cancellando il paese per sempre. Tutti i beni artistici e religiosi rimasero terribilmente distrutti. Diversi decenni dopo, secondo la leggenda, la Vergine Maria apparve agli occhi di un donna, indicandole il luogo in cui scavare per recuperare la sua effigie. Fu così che venne fatta un'impensabile scoperta: nel sottosuolo della Sciara, la lava si era naturalmente disposta in modo tale da formare una struttura a cappella, e solidificata senza scalfire minimamente l'immagine sacra. Da allora, quel posto è diventato luogo di pellegrinaggio per i fedeli.

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